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MARCO GUBBINI

Grazie, ragazzi romantici e indimenticabili

2022-03-28 16:36

Marco Gubbini

Musica, genesis, phil collins, peter gabriel, ripples, horizon,

Grazie, ragazzi romantici e indimenticabili

Il mio primo disco dei Genesis fu Seconds Out. Un live che era praticamente pieno di inediti, perché la potenza di quei pezzi nei loro vinili originar

Il mio primo disco dei Genesis fu Seconds Out. Un live che era praticamente pieno di inediti, perché la potenza di quei pezzi nei loro vinili originari non si sentiva come in quel disco dal vivo. Poi li comprai tutti.

Andavo a Fabriano da Cardinaletti col motorino. Venticinque chilometri per andare, venticinque per tornare, affrontando gallerie fumose in cui si doveva trattenere il fiato e anche pregare affinché funzionasse a dovere il piccolo fanalino del Garelli 50. Arrivarono a casa Selling England by the Pound e The Lamb Lies Down on Broadway. Poi iniziai dal primo, quello con la copertina tutta nera, fino all’ultimo, passando per Trespass, Nursery Crime e Trick of The Tail, dove era incastonata Ripples. Insomma, tutti.

Poi i concerti. Quello del 1982 al Palaeur di Roma fu letteralmente sconvolgente, perché fu il primo e perché fu un Seconds Out con qualche aggiunta in più. Quello del 2007 al Circo Massimo, insieme ad altre 500mila persone fu ugualmente incredibile, anche perché sapevo che probabilmente sarebbe stato per me l’ultimo. E così fu.

Dovete sapere che i fan dei Genesis si distinguono in ultras e non ultras. Ed è una lotta abbastanza cruda. Ci sono quelli che ripudiano tutto, ma proprio tutto, il post Peter Gabriel e quelli che invece hanno continuato ad amarli anche con Phil, nell’era un po’ meno progressive e più pop. Beh, io li ho amati incondizionatamente e in ogni loro singola nota, fiero anche di appartenere alla Nazione che li ha praticamente scoperti.

Oggi i Genesis hanno concluso definitivamente la loro carriera e non è un bel giorno per me.

 

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In questa foto, scattata dopo l’ultimo concerto a Londra si vedono Peter Gabriel, Phil Collins e Richard McPhail, il loro primo tour manager.

In questa foto vedo i Genesis di ieri e di oggi, consapevole che non esisteranno i Genesis di domani e quindi penso sia giunto il momento di fermarsi e ringraziarli di tutto.

Grazie per tutte le emozioni. Grazie per tutte le volte che quando arrivavo a mettere da parte 10mila lire arrivava un vostro vinile e la felicità. Grazie per Ripples. Grazie per Horizons che ho tatuato sul braccio. Grazie di essere stati e di essere la mia colonna sonora romantica e indimenticabile.