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MARCO GUBBINI

Il cinema è magia. I libri di più

2019-09-10 00:00

Marco Gubbini

Racconti, stephen king, it,

Il cinema è magia. I libri di più

Ogni volta che esce un film tratto da un libro epico quale è IT, l'argomento è spesso questo: il film è fedele al libro?Dando per scontato il classico

Ogni volta che esce un film tratto da un libro epico quale è IT, l'argomento è spesso questo: il film è fedele al libro?

Dando per scontato il classico "il libro è sempre migliore del film", la risposta è per me altrettanto scontata: un film non può essere fedele al libro, perchè quest'ultimo sarà comunque diverso per ognuna delle menti che lo ospitano.

 

IT, oltre ad essere tra le più importanti opere della letteratura americana del '900, è un libro di oltre mille pagine e i libri di oltre mille pagine ci fanno compagnia più a lungo degli altri, ci fanno conoscere talmente a fondo i protagonisti che finiamo per immedesimarci in loro e in qualcuno di loro in maniera particolare.
Ognuno di noi leggendo il libro si è fatto per esempio un'idea dei volti di Bill, Beverly, Ben, Richie, Eddie, Mike e Stan. E sono volti diversi per ognuno dei milioni di lettori che si sono immersi nel libro. Ma non c'è solo il fatto fisico, anche se importantissimo: ciascuno di questi personaggi si relaziona, empaticamente, in maniera diversa nei nostri confronti.

Nessun film può restituire questo e quindi nessuno può dire che il film è come se lo era immaginato. Il film è del regista e andrebbe giudicato come film, non come trasposizione del libro, che fa solo da guida. Provateci, perchè a meno che il libro non venga rivoluzionato o rovesciato dal film, questo semplifica la vita.
 

Amo alla follia IT libro, non ho mai amato IT film del '90 e amo con discreta partecipazione IT Capitolo 1 e 2, ma questo giudicando i film e non il paragone con il libro. Sugli ultimi due film ho letto slanci emotivi diversi in questi giorni, ma quasi sempre rapportati alla visione che ciascuno di noi aveva in testa dei protagonisti di IT libro.

Leggete quanto scrive lo stesso Stephen King nella prefazione di un altro suo capolavoro del 1978, L'Ombra dello Scorpione: "Buoni o cattivi, i film hanno quasi sempre uno strano effetto riduttivo sulle opere di fantasia. Quando se ne parla, la gente è sempre pronta a proporre gli interpreti per le varie parti. Io ho sempre pensato che Robert Duvall sarebbe uno splendido Randall Flag, ma ho sentito altri suggerire Clint Eastwood, o Christopher Walken. Ma alla fine forse è meglio che tutti i personaggi rimangano di proprietà del lettore, perchè li ricrei attraverso la lente dell'immaginazione con quella nitidezza e quella possibilità di modificarsi nel tempo che nessuna macchina da presa può riprodurre. I film non sono che un'illusione del movimenti data da migliaia di fotografie. L'immaginazione, invece, si muove con un flusso tutto suo. Una bella storia appartiene a modo suo a ciascun lettore".

Oppure nella sua ultima opera, L'Istituto: "Tim sapeva che c'era una serie tv basata sui libri di Martin (Il trono di spade), ma non sentiva alcun bisogno di guardarla: la sua immaginazione produceva da sola tutti i draghi di cui aveva bisogno".

In pratica Bill, Beverly, Ben, Richie, Eddie, Mike e Stan sono nostri e solo nostri. Nessuno potrà mai farceli vedere come noi li abbiamo visti nei mesi in cui siamo stati insieme a loro dentro le pagine del libro. Questa è la magia dei libri, che un mezzo altrettanto magico come il cinema mai potrà eguagliare.