
Ripropongo una discussione riguardante il "centro storico di qualità" a Gualdo Tadino solo per dire una cosa: MI ARRENDO! Da oggi piena solidarietà a tutti coloro che vogliono il parcheggio in Piazza Garibaldi, Piazza Martiri (ovviamente anche in mezzo), Piazza Mazzini, Piazza del Soprammuro. Non solo: spazio al posteggio delle auto anche sulle scalette di San Benedetto (con una rampa sui primi due scalini quattro macchine per sbieco ci entrano), le scalette di San Francesco e nell'atrio del comune, dove, se allunghiamo verso l'ufficio anagrafe, sette/otto Fiat 500 entrano comodamente.
Dico questo perché le regole devono essere uguali per tutti e siccome oggi la regola imperante mi pare che sia "fate come cazzo vi pare", allora "fate come cazzo vi pare" deve essere per tutti.
Ormai è appurato come, non appena calano le ombre della notte, Piazza Martiri diventi il regno incontrastato delle quattro ruote. Provate a passare verso le 23 di un qualunque sabato, quando riuscire a fare la curva di San Benedetto diventa impresa degna del miglior stuntman.
Stamattina, Pasquetta, giornata notoriamente dedicata alle gite fuori porta, in centro c’erano molti turisti e dovrebbe essere una giornata al di fuori del “solito”. E invece no.
Come al solito lascio la macchina al parcheggio coperto di Piazza Mazzini. Come al solito non faccio in tempo a percorrere dieci metri che mi accorgo di essere il più coione. Come al solito (sono tre domeniche di fila... ho le foto) una golf grigia fa bella mostra di sé sotto il segnale di divieto di sosta e fermata all’inizio del corso. Come al solito la strozzatura causata dai lavori di fronte al fruttivendolo, diventa un camminare rasente al muro per non essere investiti. Come la turista abruzzese, che entra nel bar di fronte con il passeggino che ha appena rischiato di essere schiacciato. Come al solito Piazza Martiri è una bolgia di auto selvaggiamente parcheggiate. Alcuni turisti entrano con le loro guide cartacee in San Francesco, non sapendo che cinque minuti dopo un’auto lasciata davanti le scalette ne ostacolerà l’uscita.
Stranamente il divieto di sosta posto di fianco a San Francesco, quello infilzato su una ruota ed esteticamente degno della biennale di Venezia, non c’è. Domenica scorsa ce n’erano due!! Oggi no.
Ecco spiegata l’indifferenza del vigile verso coloro che arrivano a prendere il caffè parcheggiando sopra le panche. Meno male che piove! Si, perché perlomeno le panchine restano vuote e uno non si deve incazzare, perché non potrà mai leggere il giornale seduto lì, senza una marmitta parcheggiata davanti e un paraurti dietro.
Percorrere Via Roberto Calai è impossibile. Dice che ci siano delle cresime e le auto sono parcheggiate anche sopra le impalcature. Per un'ambulanza sarebbe impossibile passare. E pensare che ci sono posti liberi sia nel parcheggio coperto (è semivuoto e oggi anche gratis), sia in quello delle scuole elementari.
Di utilizzare le macchine fotografiche che i turisti tengono al collo non se ne parla: più che un centro storico umbro, facile che sul display compaia un qualcosa simile alla Guernica dipinta da Picasso (che non conosceva Piazza Martiri). Quasi quasi meglio andare a fotografare Via Adolfo Leoni, quella che costeggia la curva dello stadio. Lì Guernica avrebbe una sua logica, dato che un vero e proprio bombardamento sembra essere passato sull'asfalto, tale è la devastazione del manto stradale, peggiorato dalle toppe messe in questi giorni (divagazione, ma anticipo un tema che ho voglia di affrontare in un altro post).
Si parla di turismo, si inaugurano mostre, si era promesso un centro di qualità, di una piazza libera dalle auto. Si parlava e si parla di “albergo diffuso”, ma in centro, di diffuso, per ora c’è solo l’abitudine a lasciare la macchina dove e come capita. Sotto gli occhi indifferenti, mi duole dirlo, del Palazzo! Perché gli uomini si distinguono da sempre in civili e incivili, ma niente giustifica la moda - nostrana - del lasciare regolarmente impunita la seconda categoria.
Ma di cosa vogliamo parlare se offriamo un panorama che qualsiasi amministrazione locale del Bangladesh farebbe di tutto per evitare? Fa comodo ai commercianti? Bene! Non conterà nulla, ma il sottoscritto mai e poi mai acquisterà più nulla in qualsiasi attività del cento storico che appoggi e a cui vada bene un simile degrado a cielo aperto, un simile insulto all’estetica e al vivere civile.
Chi pensa e spera che con 6 (sei) posti macchina lungo la piazza arrivi non la rovina turistica del centro, ma la svolta per i propri affari per me è fuori strada.
Chi pensa e spera che la soluzione per la crisi del centro sia quella di tornare alla piazza-hangar degli anni 80, quella con i doppi parcheggi a spina di pesce per tutta la superficie calpestabile è completamente fuori di se; allora avremmo parcheggiato anche alla stazione pur di vivere un centro che viveva. Con o senza auto.
Quando torno a prendere l’auto al parcheggio coperto, la sensazione di essere un coione aumenta: una Fiat Bravo parcheggiata “DENTRO” Piazza Mazzini e per di più col motore acceso. E’ inutile, non c’è rimedio! Allora la decisione di arrendermi. L’argomento principe di un altro post di Tadinates si basa sul riaprire o no il parcheggio di Piazza Garibaldi.
Riapriamo!! Senza indugio e subito. Le regole devono essere uguali per tutti. Teniamoci pure la nostra Guernica, ma guai al primo essere umano (amministratore o semplice cittadino) che si azzardi a parlare di turismo, di un turismo che si sposti di un centimetro da un sentiero montano! Guai
© Marco Gubbini 2010